Vicino o lontano io penso sempre a voi. Uno solo è il mio desiderio: quello di vedervi felici nel tempo e nell’eternità.
Non basta amare i giovani, devono sentire di essere amati.
I giovani, essendo amati in quelle cose che loro piacciono… imparano a vedere l’amore in quelle che a loro piacciono poco… e queste cose imparano a fare con amore.
Senza famigliarità, non si dimostra l’amore e senza questa dimostrazione, non vi può essere confidenza.
Chi vuole essere amato, bisogna che faccia vedere che ama.
La confidenza mette una corrente elettrica tra i giovani e gli educatori I cuori si aprono.
Vestitevi di educazione e gentilezza: sarete eleganti, sempre!!
L’educazione è l’arma più potente che si può usare per cambiare il mondo!
L’educazione è cosa di cuore.
L’educazione non è un’esperienza intellettuale ma un’esperienza di vita, non è solo conoscenza ma anche e soprattutto relazione.
La scuola non è un’istituzione da rispettare o un servizio da sostenere e potenziare: è un luogo da amare, cioè da scoprire come contesto significativo di vita al di là del suo significato formale.
È essenziale educare le nuove generazioni ad una cittadinanza attiva e partecipativa, che mette al centro la persona e allo stesso tempo la cura dell’ambiente.
Il vero educatore è come un padre e una madre che trasmette una vita capace di futuro.
E per favore… per favore, non lasciamoci rubare l’amore per la scuola! Grazie!
Oggi, siamo chiamati, in qualche modo, a rinnovare e a reintegrare l’impegno di tutti – persone e istituzioni – nell’educazione, per rifare un nuovo patto educativo, perché solo così l’educazione potrà cambiare.
Mai come ora, c’è bisogno di unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna.